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Meditazione e mindfulness

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Meditazione e mindfulness

Mindfulness è una parola inglese che vuol dire consapevolezza; la descrizione più nota è quella di Jon Kabat-Zinn, biologo molecolare statunitense e ideatore del protocollo MBSR, il quale definisce la mindfulness come “il processo di prestare attenzione in modo particolare: intenzionalmente, in maniera non giudicante, allo scorrere dell’esperienza nel presente momento dopo momento”.

L'approccio della mindfulness secolare si basa sulla meditazione di consapevolezza - una delle principali tradizioni meditative del buddhismo classico - e consiste nel proporre un livello introduttivo di pratica che sia adatto a contesti quotidiani (ospedali e centri medici, carceri, scuole, aziende ecc.). Un'occasione per sperimentare un diverso legame con il disagio.

La parola sati (dal pāli, la lingua del Buddha) indica un fattore, una qualità della mente che può essere coltivata e sviluppata assieme ad altri fattori, come la concentrazione e la tranquillità, per favorire gli stati mentali salutari (equanimità, compassione), contrastare quelli non salutari (avidità, ignoranza) e discriminare i due stati. Mindfulness è dunque la consapevolezza che si attiva portando attenzione al processo dell'esperienza psicocorporea così come si svolge nel qui-e-ora.

La pratica meditativa, se svolta con costanza e intenzione, offre la possibilità di perfezionare la saggezza del corpo e della mente per affrontare lo stress, il dolore, l'ansia e la malattia, mobilitando quelle risorse già disponibili in ciascuno di noi, ma spesso ignorate.

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Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR)

Presso il Centro Artemisia è possibile accedere al protocollo Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR), un programma che adatta ed incorpora i principi filosofici del buddhismo ai metodi delle scienze cognitive e comportamentali.

Il protocollo MBSR è strutturato in otto sessioni settimanali di gruppo più una giornata intensiva; gli incontri sono di natura esperienziale e sono volti all’esplorazione di diverse pratiche di mindfulness, ovvero di consapevolezza corporea e mentale.

Il programma prevede

  • Un apprendimento graduale ed intensivo della pratica della consapevolezza corporea con esercizi semplici di stretching dolce (Mindful Yoga) per imparare a sciogliere le tensioni e prendere contatto profondamente con il proprio corpo e il proprio respiro

  • Esercizi e pratiche per imparare a disattivare intenzionalmente gli automatismi di emozioni, pensieri e sensazioni

  • Momenti dialogici di condivisione delle esperienze


Ai partecipanti viene fornito materiale didattico e tracce audio per le pratiche e gli esercizi guidati.

Un training di meditazione può portare alla cura consapevole del benessere psicofisico e alla riduzione dello stress correlato a difficoltà emotive e relazionali.

Sono provati inoltre i benefici in persone che stanno affrontando situazioni di disagio originate da condizioni di vita difficili, malattie e disturbi fisici, problematiche di tipo psicologico.

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Corso avanzato di mindfulness

  • Per migliorare e approfondire la qualità della propria consapevolezza, ed applicarla in ogni ambito della vita

  • Per sviluppare l'autodisciplina e la resilienza; per alleviare l'ansia e il senso di sovraccarico

  • Per esplorare il legame tra neuroscienze e buddhismo


Il programma, individuale o di gruppo, è stato studiato per essere svolto in un periodo continuativo di cinque settimane, affinando così la capacità di stare nella pratica.

Il corso avanzato di mindfulness si rivolge a principianti ed esperti.

È previsto l'utilizzo di tracce audio per il lavoro a casa.

Mantenersi aperti alla conoscenza, alla comprensione profonda di se stessi e all’osservazione di ciò che facciamo ci concede di vivere pienamente ogni giorno con soddisfazione e gratitudine verso la vita.

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Sessioni di samatha-vipassanā e zazen

Individuali o di gruppo, rivolte a principianti ed esperti.

Con la parola bhāvanā, in lingua pāli, si descrive la pratica meditativa buddhista intesa come coltivazione della mente per 'portare in essere', alla luce, le sue innate qualità spirituali. I metodi principali della meditazione buddhista sono divisi in samatha (pratica della calma concentrata) e vipassanā (pratica della visione profonda).

Samatha è utilizzata per raggiungere la calma fisica e mentale, mettendo a tacere le distrazioni e gli affanni del quotidiano; spesso funge da introduzione a vipassanā, l'altra pratica del buddhismo Theravāda. Anche la parola samatha deriva dal pāli, la lingua religiosa e letteraria della Birmania, della Thailandia, del Laos, della Cambogia e dello Sri Lanka, e significa “concentrazione”, “quiete”; le radici semantiche del termine rimandano ai concetti di pacificazione, nella prima parte (sa-), e di pausa o rallentamento nella seconda (-tha). Samatha si basa sull'attenzione all'oggetto di meditazione, per esempio divenendo consapevoli del respiro tramite l’osservazione delle fasi di inspirazione ed espirazione (all’entrata del naso, nel torace o nella metà superiore del ventre), con la totale esclusione di tutte le altre esperienze.

Il termine vipassanā è composto dalla radice verbale “-passanā” (vedere) e dal prefisso “vi-” (attraverso); il principio cardine di questa pratica è guardare le cose in profondità come realmente sono, al di là delle apparenze fenomeniche illusorie. Insegnata da Gotama Buddha più di 2500 anni fa come metodo universale per uscire da ogni tipo di sofferenza, essa mira al totale sradicamento delle impurità mentali e alla conseguente massima felicità della piena liberazione. Vipassanā è una pratica in cui la consapevolezza dell'impermanenza e dell'interdipendenza del Sé e della realtà si ottengono attraverso l'osservazione dei fenomeni; con la diretta esperienza, la vita si caratterizza di aumentata consapevolezza, disincanto e autocontrollo. Vipassanā si concentra sul corpo e su molti suoi aspetti, come la postura e il respiro, e sulla mente e su molti suoi aspetti, come le sensazioni e le emozioni.

Lo zen è una forma di buddhismo giapponese, derivata nel 12°-13° sec. dalla Scuola cinese chán. Zazen è un termine composto da “za-“ (da seduti) e “-zen”, parola giapponese, che, attraverso il cinese e il pāli, risale al sanscrito dhyāna (meditazione): zazen è quindi la “meditazione da seduti”. Nello zazen, a differenza di altre pratiche, non viene utilizzato alcun oggetto specifico; si focalizza il tutto per rimanere nel momento presente, agli estremi limiti dell'essenzialità. Secondo lo zen, una respirazione corretta, caratterizzata da un ritmo lento, possente, naturale, garantisce la possibilità di vivere a lungo e in buona salute, in uno stato di equilibrio spirituale; al contrario, una respirazione sbagliata determina in noi problemi come debolezza e malattia.

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Il Saṅgha Cittapāla è un gruppo auto-organizzato che intende promuovere la pratica e lo studio del Buddha-Dhamma.

Siamo attivi dal mese di settembre 2023.

Cittapāla significa “guardiano/protettore della mente” (trad. dal pāli).

Le pratiche offerte sono sia quelle descritte nei testi buddhisti (come samatha, vipassanā, mettā) che quelle della Mindfulness secolare (come MBSR).

Le sessioni si svolgono in presenza (presso Artemisia mindfulness) e online (tramite la piattaforma Google Meet).

SABBADĀNAṂ DHAMMADĀNAṂ JINĀTI

Il dono del Dhamma supera ogni altro dono

(Dhammapada, 354)

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Équipe:

Dott.ssa Federica VENEZIA
ISTRUTTORE MINDFULNESS E PROTOCOLLO MBSR
Master II Livello in "Mindfulness: pratica, clinica e neuroscienze" (Università La Sapienza, Roma - Center for Mindfulness / UC San Diego School of Medicine, USA)
E-mail: zenmindfv@gmail.com

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